sabato 5 novembre 2016

Games Society su IlSole24Ore

Nuova Filosofia Aumentata della Neoludica 


"La puntata  è dedicata al fenomeno dei videogame ed in particolare alla Games Art, a cui fa da contraltare lo sfondo della mostra di silografie giapponesi al Palazzo Reale di Milano (Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Luoghi e volti del Giappone). 
File:Hokusai Magic.jpg
Hokusai, Manga (XVIIII-XIX sec.)
"Hokusai, Manga —> Art of Comics —> Art of Cartoons —> Art of Computer Animated Graphics (Voisins, Norman McLaren)"
Debora Ferrari, Luca Traini, New Augmented Philosophy Wonder 8 in NeoludicaSkira, 2011
Le interviste, condotte da Enzo Argante, danno uno spunto di riflessione su quel mondo che spesso viene banalizzato come puro intrattenimento. Il presidente di AESVI (Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani),  Paolo Chisari, lo propone come un’opportunità per il mondo delle imprese italiane; Luca Traini e Debora Ferrari, invece, come nuovo mezzo di espressione d’arte e cultura". (Reteconomy-Terzocanale Show)


It is a discourse that starts as abruptly as a flash ("αστράπτω", "astrapto", "lightning", abstract thought) and 75,000 years ago was translated into a series of lozenges on red ochre, in Blombos. Later on, once the agricultural civilization was established, lozenges became bricks and artfully built a new artificial reality made of those angles, squares and rectangles of which we still love surrounding ourselves with.
There is no square without brick.
There is no way of defining reality without playing the game (dice or chess?).
There is no technology that does not answer art's questioning.


Mythology gives eyes to statues, religion sits choirs in the theatre, the story of a squared chunk of wood gives birth to the picture (preferably rectangular). Paper reed rolls unfold and become codex, palimpsest, illuminated book, printed book. The square-angles door is now wide open, and from the darkroom to photograph, movies and the computer screen it is a short path.
For every step a new level: reality augmented by man's articulate intervention, by the indissoluble osmosis between science, technique and art which is culture. Every time the same search for what we think we are, our representation of what we think of as natural or substantial: are we that chunk of wood? That rock? That mixture of color, silver nitrate, celluloid, bits?
We are multi-level. Artists, philosophers and scientists have always known it.


C’è un discorso che inizia come un lampo (“ἀστράπτω”, “astrapto”, “lampeggio”, pensiero astratto) e 75.000 anni fa diventa una serie di losanghe incise su ocra rossa, a Blombos. Poi, con la nascita della civiltà agricola, i rombi diventano mattoni e costruiscono ad arte una nuova realtà artificiale fatta di angoli, quadri e rettangoli di cui amiamo ancora circondarci.
Non c’è quadro senza mattone.
Non c’è definizione di realtà senza una messa in gioco (dadi o scacchi?).
Non c’è tecnologia che non risponda a domande poste dall’arte.
La mitologia mette gli occhi alle statue, la religione prepara i cori per il teatro, la storia di un legno squadrato dà origine al quadro (meglio se rettangolare). I rotoli di papiro si dispiegano e diventano codice, palinsesto, libro miniato, libro stampato. La porta ad angolo retto è ormai spalancata e dalla camera oscura alla foto, al cinema, allo schermo del computer il passo è breve.
Ad ogni passaggio, un cambio di livello: una realtà aumentata dalla complessità dell’intervento umano, da quell’osmosi inscindibile di scienza, tecnica e arte che è la cultura. Ogni volta la stessa ricerca di quanto ci sembra di essere, la nostra rappresentazione di quanto ci sembra naturale o sostanziale: siamo quel pezzo di legno? Quella pietra? Quell’impasto di colore, sali d’argento, celluloide, bit?
Siamo multilevel: questo artisti, filosofi e scienziati l’hanno sempre saputo.

Debora Ferrari, Luca Traini, New "Augmented" Philosophy - Una nuova filosofia

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