sabato 3 agosto 2013

COLTIVANDO LA LUCE

TraRariTipi, Coltivando la luce, 2012 (c)

Ho fiducia nelle lampadine perché ho esperienza delle candele.
Guardo il sole dando le spalle all’ombra, perché tra cinque miliardi d’anni finirà. L’ombra, come il sole.
La tenebra un tempo solleticata dalla luce della candela tremava. Perché stupirsi che l’ombra sia sfuggita a Peter Schlemihl?
Fissata dall’invenzione di Swan e di Edison, resta immobile, disponibile a una stretta di mano come a una dissezione.
Ci sono amore, scienza, pigrizia e speranza in questo vaso di fiori pieno di lampadine bruciate. Quale posto nella differenziata per una luce omologata? Quale differenza col passato quando la luce, passato il tramonto, tremava.
In principio le donne vissero la luce elettrica come un trauma: il trucco adatto per singulti luminosi risultava troppo vistoso allo sguardo severo del tungsteno. Vittoria apparente del genere maschile, ma la visione al femminile avrebbe presto rinnovato il maquillage.
Poi c’è la luce dell’eterno che è un altro discorso, nella fede che sia uguale per i sessi senza essere standard.
Farò appello quindi a una nuova nettezza urbana per la mia coltura di luce.


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