venerdì 21 novembre 2014

SOGNANDO THULE: PITEA DI MARSIGLIA

Dreaming Thule: Pytheas of Massalia



Marinai: “Dove ci stai trascinando, Pitèa?

Cosa si nasconde oltre questa nebbia?

Cosa cerchi in questo freddo, nel gelo?

E oltre, cosa troveremo? Una notte

di sei mesi? Dodici? O forse eterna?”



File:Ptolemy Cosmographia 1467 - Greenland + Scandinavia.jpg


Pitèa: Montagne di ghiaccio a perdita d’occhio...

alla deriva, come noi... Tu scrivi:

Io vedo e penso che quanto ci appare

come una gelida assenza di vita

altro non sia che un ... “polmone di mare”,

polmoni dell’Oceano, da cui pesci

onde, correnti traggono respiro:

la zona vitale da cui ci esclude.


 
File:Tin-2.jpg


Marinai: Lo stagno... Dov’è lo stagno promesso?



File:Ambre Dominique Moustique.jpg


 Pitèa: Anche noi come insetti nell’ambra.



File:Seragliensis 57.png

Pitea, navigatore della colonia ellenica di Marsiglia, verso il 325 a.C. fu il primo greco a risalire l’Atlantico fino al Mare del Nord, alla Gran Bretagna, che circumnavigò. Era stato preceduto quasi certamente dai Cartaginesi, che, peraltro, non è chiaro perché gli abbiano permesso di attraversare il Mediterraneo occidentale, loro zona d’influenza. Pitea - e ancor più chi gli aveva pagato il viaggio - cercava di saltare gli intermediari nel commercio dell’ambra e dello stagno, prodotti nel misterioso Nord Europa. Ma non c’era solo questo. Fame di gloria e, soprattutto, di conoscenza lo spinsero ad avventurarsi oltre la Scozia, le Shetland, verso le Faer Oer, forse l’Islanda. Io faccio mia l’ipotesi di Claudio Finzi e del suo “Ai confini del mondo”, libro che non finirà mai di appassionarmi. Forse l’Islanda allora, che chiamò Thule, da non confondere con l’omonima base americana nella Groenlandia occidentale, anche se di recente un importante scienziato e storico come Lucio Russo ha sostenuto con prove interessanti che il navigatore potrebbe aver avvistato proprio le coste orientali groenlandesi. In ogni caso Pitea non poté spingersi oltre perché bloccato dal “polmone di mare”. Questa definizione-rompicapo è probabile alludesse a quella presenza di iceberg e nebbia che obbligarono alla resa il nostro eroe.


Luca Traini


Foto Ambra (Didier Desouens), Stagno (Jurii)

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